La microirrigazione è una tecnica che permette un risparmio notevole del consumo di acqua in agricoltura e un minor uso di fertilizzanti. Alimenti coltivati nel rispetto dell’ambiente e più molto ricchi di proprietà nutrizionali: ecco la sfida del nostro nuovo progetto.

Ieri per me è stata una gran bella giornata perché ho lasciato per un giorno il mio laboratorio e sono andata in campagna a visitare alcune aziende agricole della Piana di Fondi, un territorio del Lazio tra le aree più importanti d’Italia vocate all’agricoltura. 

Sentire l’odore della terra, sporcarmi le mani tra i filari, mi ha riportato indietro nel tempo a quando bambina, me ne andavo scanzonata per la campagna di mia nonna Augusta a Labico a raccogliere fragole a primavera e castagne in autunno. Tornavo a casa a fine giornata contenta e fiera, con il mio cestino pieno di cibo buono.

Ma la mia gita di ieri è stata ancora più emozionante perché è l’inizio un nuovo progetto di ricerca su un tema a me ora molto caro, quello della sostenibilità ambientale. E’ il mio impegno per un  futuro migliore e sono piena di entusiasmo.

Sostenibilità oggi è una parola di gran moda, molto utilizzata e direi oramai anche piuttosto abusata, che nella sua vera essenza racchiude però un concetto molto importante: realizzare oggi ogni nostro progetto per rispondere ai nostri bisogni, ma senza compromettere la salute degli ecosistemi e le risorse del nostro Pianeta. Solo così permetteremo una vita migliore alle nuove generazioni. 

Lo tocchiamo ogni giorno con mano: il nostro Pianeta è ammalato e dobbiamo correre ai ripari. 

 Negli ambiti in cui lavoro, e cioè quello dell’alimentazione e della nutrizione, oggi niente può avere più senso se non partiamo da un’agricoltura sostenibile. 

Ma che cos’è l’agricoltura sostenibile? E’ un’agricoltura che rispetta la Natura, che risparmia acqua ed energia, che non utilizza o utilizza il meno possibile fertilizzanti chimici, pesticidi e fitofarmaci che non solo inquinano l’ambiente, ma che danneggiano in parte anche la nostra salute. Un’agricoltura sostenibile è un’agricoltura che mantiene la biodiversità delle numerose e meravigliose specie e varietà di piante e animali che popolano l’ambiente, che danno un significato speciale alla Vita e che rappresentano una fonte di nutrimento per tutti noi.   

Sostenibilità significa anche acquistare prodotti coltivati vicino al luogo in cui viviamo, per ridurre le emissioni di carbonio e scegliere prodotti con packaging innovativi e biodegradabili: basta con la plastica che avvolge verdura e frutta nei supermercati.  

Uno dei nostri obiettivi dovrà essere quello di riuscire a vivere in un mondo plastic free, tanto più in  questo momento in cui  purtroppo non possiamo fare a meno di utilizzare le mascherine.

La mia giornata a Fondi ha avuto uno scopo ben preciso e cioè quello di conoscere la realtà agricola di questo territorio. Ho ascoltato insieme ai colleghi ricercatori con cui porterò avanti questo nuovo progetto di ricerca, i racconti dei produttori, i loro bisogni e abbiamo proposto  loro un nuovo modo di fare agricoltura: dare alla pianta solo l’acqua di cui ha strettamente bisogno, solo quella che le serve per vivere, per fiorire, per dare frutti.  

Non un goccio di acqua in più, né un goccio di acqua di meno… Non una molecola di  fertilizzante in  più, né una di meno…

Pensate, che solo l’agricoltura utilizza oggi circa il 70% delle risorse idriche del nostro Pianeta e se non corriamo ai ripari, la quantità di acqua utilizzata aumenterà ovviamente molto di più, se consideriamo che nel 2050 saremo circa 10 miliardi di persone tutte da sfamare.

L’acqua è un bene o prezioso e dobbiamo averne cura. 

Alcune realtà agricole virtuose utilizzano già le tecniche di risparmio idrico come la micro-irrigazione e i risultati  in alcuni casi sono stati davvero sorprendenti: le stime dicono che risparmiamo così almeno il 30% dell’acqua che normalmente viene utilizzata per irrigare, e che potremmo ottenere risultati ancora migliori. Pensate che alcune varietà di frutta e di ortaggi coltivate con queste tecniche risultano avere un concentrato maggiore di nutrienti  per esempio di  vitamine e di composti antiossidanti. 

Non è meraviglioso? E’ come se la Natura avesse già programmato tutto per automantenersi, per non sprecare, per darci il meglio.   

La nostra sfida è far sì che tutti gli agricoltori di questo territorio inizino ad applicare queste tecniche e a risparmiare acqua, ottenendo raccolti con rese alte e prodotti con elevate proprietà nutrizionali. 

Ma non ci accontenteremo solo di questo: il nostro progetto sulla sostenibilità dovrà arrivare visibilmente a noi perché troveremo al mercato alimenti con nuovi imballaggi, belli e biodegradabili.  Sapremo dove e come è stato coltivato il pomodoro che mangiamo e non avremo più quell’orribile e tristissima plastica che lo avvolge. 

Così ieri sera come quando ero bambina, sono tornata a casa dalla campagna contenta con il mio cestino, questa volta non solo pieno di cibo buono, ma con tante speranze in più per il nostro futuro.

Stefania Ruggeri